Castelli colorati, giardini avvolti dalla nebbia, palazzi e labirinti. Non è l’ambientazione di una fiaba o di un libro fantasy, anche se lo sembra; ma la descrizione di Sintra, cittadina magica ad appena mezz’ora da Lisbona.
Teatro di Re e Regine, milionari un po’ bizzarri, poeti dandy e monaci: personalità diverse, accomunate da aver vissuto almeno per un po’ a Sintra, una città magica e sonnolenta. Gli abitanti di questa città fiabesca sono noti per ritenersi molto importanti, e – del resto – come dargli torto.
Non c’è centimetro quadrato che non sia bene protetto dall’Unesco, proprio perché tutta l’area urbana è considerata patrimonio culturale. Sintra si contraddistingue per le sue strade ripide e serpeggianti che conducono in tutti i giardini fino alle scogliere a picco sull’oceano Atlantico. Tutto questo la rende una delle città più misteriose del Portogallo e dell’intera Europa.
Una nebbiolina magica
Le colline su cui nasce Sintra sono il primo pezzo di terra con cui si scontra l’umidità dell’Atlantico, e per questo motivo c’è una nebbia costante e un microclima particolare.
Grazie alle miti temperature estive, e alla vicinanza con la Capitale, la corte e la nobilità del Portogallo scelsero la zona come meta di vacanza, realizzando nel XIX numerose residenze e palazzi.
E dato che era il periodo di apice del Romanticismo, con la sua passione per lo stile medievale unita all’eccessivo e all’esotico, non dovrebbe stupire l’architettura merlata con, però, colori sgargianti e variopinti.
Sintra attirò anche artisti benestanti che viaggiavano per tutta l’Europa, e qui vi soggiornarono il danese Hans Christian Andersen e il poeta britannico Lord Byron, che descrisse la località portoghese come “glorioso paradiso”.
Il Palazzo di Monserrate
Non distante dal centro di Sintra si trova il Palazzo di Monserrate, tra i migliori esempi di architettura Romantica portoghese insieme al Palazzo de Pena.
Monserrate è celebre per le sue decorazioni esotiche ma decadenti, colme di elementi gotici, indiani e mudejar, ai quali si ispirò proprio Lord Byron (che vi soggiornò nel 1809) per scrivere la poesia “Il pellegrinaggio del giovane Aroldo”.
Spicca sicuramente anche il giardino, uno dei più interessanti in Portogallo, nel quale ci sono manioche messicane, felci giganti della Nuova Zelanda e bambù giapponesi. In totale, nel giardino di Monserrate furono portate oltre 3.500 specie botaniche da tutto il mondo, per seguire la volontà del ricco proprietario Francis Cook.
Un pozzo da 27 metri
Altro elemento celebre di Sintra è il Palazzo Nazionale di Queluz, espressione dello splendore della corte portoghese nel XVII secolo.
Una vera e propria Versailles del Portogallo, scenario per numerose feste che la famiglia reale realizzava nei giardini al suo apice, e che comprendevano architettura effimera, giochi equestri, fuochi d’artificio e corride di tori.
Ma ancor più celebre è la Quinta da Regaleira, che si trova all’interno dei confini del Palazzo e che è una villa neogotica nata su progetto dell’architetto italiano Luigi Manini. Edificio misterioso, come Sintra, circondato da simboli e rompicapi legati a templari, alchimia e massoneria e comprendente laghi, grotte, tunnel segreti, porte finte.
Ma, soprattutto, è qui che si trova il “Pozzo Iniziatico”, noto per essere una torre al contrario dentro la quale si scende con una scala chiocciola ispirata alla rappresentazione dell’Inferno nella Divina Commedia.
Sintra è insomma una città fiabesca, quasi il Paese delle Meraviglie raccontato da Lewis Caroll. E prima di salutare la sua fantasia dopo un viaggio nella città, manca ancora un giro su una carrozza di cavalli per girare sulle sue strade di pietra.