Teahupoo: l’onda più temuta al mondo

DI Mauro Bangkok | 3 min
Esotico Chic

Ogni anno sono circa 20.000 le persone che praticano surf nelle acque polinesiane e lungo la costa sud-occidentale di Tahiti, nelle Polinesia francese, si trova un villaggio chiamato Teahupoo, noto come località in cui praticare surf e per il suo tubo, che è il sogno di ogni surfista. Uscire sano e salvo dall’onda tahitiana è la “hall of fame” di chi pratica questo sport. Perché qui si può ammirare, e cercare di domare, l’onda sinistra più potente e pericolosa che esercita un fascino irresistibile per i più audaci e i più esperti, ma anche per i turisti che ogni anno restano abbagliati da questo spettacolo.

Trasportare il surfista fino all’entrata dell’onda con delle moto d’acqua, il “jet ski“, o con gli elicotteri, perché in questo modo si dava una spinta tale da permettere manovre ancora più incredibili: sono almeno dieci anni che il “tow-in-surf” è passato di moda, ma a Teahupoo continua ad essere un “must” considerate le circostanze piuttosto speciali.

Il nome Teahupoo significa “muro di teschi” e deriverebbe da un antico re tahitiano, temuto per la sua passione di collezionare teste. Teahupoo si trova vicino al canale di Havae, 70 chilometri a sud-est di Papeete, la capitale di Tahiti. Lì, a 700 metri al largo, si scaglia su una scogliera di corallo a forma di mezzaluna che controlla molto da vicino i surfisti che la sorvolano.

Le isole che formano Tahiti altro non sono che le vette emerse di antichi vulcani e per questo la profondità dell’oceano raggiunge svariati chilometri anche vicino alla riva. La profondità delle acque passa in modo brusco da 45 metri a 1,5 metri e crea un’onda così impetuosa da avere più tubo che parete, con una lunghezza che va dai 50 ai 150 metri.

Di fatto, la particolare anatomia di questa onda, costituita a tutti gli effetti da un tubo, non permette al surfista nessuna possibilità di manovra. Ecco perché Teahupoo si trasforma in uno “show” eccitante ed emozionante e durante la stagione accoglie una miriade di imbarcazioni, tavole, moto d’acqua e anche chioschetti improvvisati in mare in attesa dello spettacolo..

Tutto si trasforma in una vera e propria battaglia navale in cui l’obiettivo è lottare per mantenere la posizione migliore: i surfisti aspettano sulle loro tavole il momento perfetto per entrare in azione e per conquistare la cresta dell’onda, mentre i cameraman e i fotografi si avvicinano al massimo per poter riprendere e scattare le immagini migliori e i turisti ammirano questo spettacolo emozionante da un gommone ai piedi dell’onda.

Da questa posizione privilegiata osservano lo spettacolo anche i surfisti più sfortunati che non riescono a mantenere l’equilibrio e cadono, subendo la violenza dell’onda e anche la minaccia della scogliera che si trova subito sotto l’acqua. Ai surfisti sfortunati non resta che ammirare i “riders” che riescono a scivolare sull’acqua fino al termine del tubo, rimanendo in piedi e sfoggiando il sorriso di chi ha realizzato un sogno e ha conquistato l’onda più estrema di tutti gli oceani.